(not a) STOOL

(not a) STOOL

Il 7 febbraio 2024 la galleria Penumbra ha aperto i battenti inaugurando "Sobremesa", una mostra dedicata a talenti locali e internazionali invitati a condividere le loro visioni e a misurarsi con un materiale specifico, la pietra lavica, così legata alla tradizione artigianale del Messico. L’idea della mostra e il suo titolo si ispirano al rito messicano di conversare lungamente dopo cena. "Una sobremesa de confidencias" – una serena condivisione di pensieri in cui architetti, designer e artisti svelano i segreti delle loro pratiche.

 

(not a) STOOL è il titolo dello sgabello dall'anima concettuale presentato da Francesco Meneghello. Un "atto di anarchia" che incarna lo spirito di militanza intellettuale dell'autore nei confronti delle sfide dell'arte e del design.Nel pensiero di Francesco Meneghello arte e design si affiancano e spesso si confondono. In parte per una naturale attitudine a creare progetti unici, che si discostano naturalmente dagli standard del product design. In parte per la sua personale curiosità che lo porta a ibridare l'idea di funzione (prerogativa del design) con la dimensione simbolica (prerogativa dell'arte) per riflettere sulle potenzialità di entrambe.

 

Il tema della mostra aggiunge un ulteriore grado di complessità: la pietra lavica. Un materiale primordiale, generato da una Natura potente. Design, arte e materia espressiva rappresentano gli elementi del cortocircuito concettuale da cui prende vita il progetto di Francesco Meneghello. (not a) STOOL è idealmente uno sgabello, ma evita il senso comune della sua funzione. Agisce sulla consistenza materica ed esibisce una forma che allude a mondi semantici diversi, forse più vicini al sogno e alla metafora. 

 

(not a) STOOL è una spinta a riflettere sul significato (e sulla necessità) di produrre oggetti che hanno già saturato il mondo. Ora che tutto è diventato una forma di merce (anche l'arte) e che il mondo del design ha dimenticato il senso dell'utopia, cosa resta da fare? Francesco Meneghello dà la sua risposta: un atto critico. Attraverso un paradosso, (not a STOOL) diventa un oggetto di militanza etica a favore del piacere (e del valore) di tornare a essere designer visionari.

 

"Un gesto viscerale, un atto di anarchia contro l'attuale sistema del design dove la produzione è fuori controllo. Abbiamo perso il senso del design puro per abbracciare un atteggiamento consumistico, in cui fare di più è la prima regola. Abbiamo troppo e desideriamo ancora di più. Il ruolo del designer si è perso. Nomi, marchi e prezzi superano gli oggetti stessi. I materiali non hanno più significato. Abbiamo davvero bisogno di un altro sgabello?".

 

Scopri il progetto

Altre news:

/ Identità perdute / Memorie / Mirrorless / WE DON’T DESIGN / Uffici in Piazza Castello