Una riflessione utopica sull'idea fisica e simbolica di specchio
Mirrorless è un oggetto metafisico, appartiene a mondi di pensieri che si allontanano dalla logica razionale per sperimentare altri universi di senso che hanno a che fare con l’astrazione, il paradosso, l’utopia. La sua identità concettuale è nell'assenza di una superficie riflettente e nella presenza di un vuoto, che elude i limiti dimensionali dell'oggetto fisico. Un vuoto pieno di significato che non sottrae, ma aggiunge infinite possibilità di esperienza e di relazione con la realtà.
“Il mondo artistico di riferimento è la ricerca di Lucio Fontana, il suo istinto a forzare la dimensione piana della tela come atto di costruzione e non di distruzione.” Mirrorless è un oggetto utopico. L'assenza dell'immagine riflessa distoglie dalla vanità effimera, dagli automatismi della società dei selfie, dal culto autoreferenziale che promuove un’estetica edulcorata e standardizzata, sempre più distante da ciò che accade oltre il sé. La possibilità di guardare “oltre”, attraverso una sorta di finestra fotografica, invita a vivere un’esperienza contemplativa lenta, silenziosa, solitaria e introspettiva.
Una conoscenza del mondo reale digitalmente sconnesso e allo stesso tempo pienamente allineato, che non si mette in posa ma cambia continuamente il suo stato d'essere. Mirrorless è una presenza solida, stabile e scultorea, eppure capace di interagire con l'ambiente, ovunque si trovi, attraverso riflessioni ed inquadrature costanti. Eccetto il volto, tutto si riflette sulla superficie in acciaio extra lucido: figura umana, luce e paesaggio diventano tutt'uno, in una sorta di rappresentazione universale del mondo.
/ 2024