Memorie, WE DON’T DESIGN | Francesco Meneghello
Un “atto estremo”, una riflessione sulla fatale caducità delle cose che ha nella dimensione del ricordo l’unica possibile resistenza.
dettaglio di mensola con accessori bagno di lusso e asciugamani neri su parete grigia spugna naturale su tavolino nero minimal in metallo, in un ambiente moderno con pareti grigie
Un gesto minimo che ripercorre in modo libero e avventuroso i passi compiuti da Piero Manzoni nella ricerca di una traccia artistica “infinibile”, ricerca diventata concreta nel 1959 con la presentazione delle sue celebri Linee.
mobile da bagno moderno in legno nero con lavabo integrato e illuminazione LED blu, accompagnato da un busto classico e rubinetteria di design
La memoria contrasta l’oblio, attribuisce al tempo una dimensione intima, in qualche modo in(de)finita. Esperienze, ricordi, emozioni non compongono una trama organica, ma una sequenza disomogenea, complessa e fluttuante, a volte densa, a volte evanescente, rappresentata nell’essenza discontinua e frastagliata del tappeto.
dettaglio di mensola con accessori bagno di lusso e asciugamani neri su parete grigia spugna naturale su tavolino nero minimal in metallo, in un ambiente moderno con pareti grigie
Come un tempio in rovina, si può solo immaginare la sua forma e la sua originale funzione. Consumando irreversibilmente la consistenza materica, il tempo diventa la dimensione più evidente dell’oggetto. Il tempo pensabile all’infinito e il tempo edax rerum, quello terreno che corrode la materia lasciando ruderi a testimonianza del passato.
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2024

WE DON’T DESIGN

Edizione di 1959 (metri)

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Foto: Thomas Pagani