Loft industriale, Londra | Francesco Meneghello
Archeologia industriale e art design contemporaneo si intersecano liberamente in questo interno londinese illuminato dalla luce speciale che appartiene solo alle città sul fiume. Questo spazio grezzo, brutale, scolpito da luci e da ombre ha ispirato l’attitudine a moltiplicare le suggestioni attraverso dettagli minimi componendo una narrazione che non è mai univoca ma libera e poliedrica. La natura imponente dello spazio ha incoraggiato il desiderio di sperimentare nuove connessioni tra l’architettura e le cose, alternando scelte rigorose e poetiche concessioni al decoro.
ampio loft industriale in cemento con divano in pelle a semicerchio, tavolo scultoreo in metallo e poltrona in pelo bianco divano modulare nero, pareti in cemento e opera d’arte moderna in tessuto sotto un’ampia finestra con telaio moderno
Il living è uno spazio aperto, illuminato dalle grandi vetrate industriali. La scelta di disporre gli arredi lungo un’ideale asse centrale organizza naturalmente lo spazio creando un’ordinata continuità visiva. Il grande divano componibile anni ’70 dalla linea curva avvolge l’area lounge introducendo il senso di una dimensione più intima in cui c’è spazio per oggetti dalla incisiva espressività artistica e per la presenza provocatoria di un tappeto a parete ispirato al celebre dipinto ottocentesco l’Origine du Monde di Gustave Courbet.
sala da pranzo industriale con tavolo in pietra e sedie minimal in pelle nera, finestre ad arco sala da pranzo con cucina moderna in metallo nero sullo sfondo e lampada a parete surrealista
Una quinta trasparente suggerisce una relazione diretta tra il living e la zona notte, eliminando le barriere vivise e concettuali dello spazio domestico. Al di là del divano, il grande tavolo in marmo rappresenta un elemento di equilibrio classico, razionale e rigorosamente proporzionato allo spazio, immaginato a dialogare con pezzi iconici di design, ancora oggi in grado di affascinare, come la lampada installata a parete di chiara ispirazione surrealista.
scenario luminoso di un angolo di loft industriale con finiture in cemento, pianta scultorea ed arredi moderni
Quasi invisibile per l’essenzialità forzata oltre i limiti, la cucina è espressione di pura astrazione geometrica; ogni elemento funzionale scompare lasciando spazio al vuoto. La presenza di un ulivo secolare riporta l’accento sulla sacralità della natura: la seduta che lo circoscrive ha la forza simbolica di uno spazio mistico di meditazione e contemplazione, grazie anche a uno specchio non-specchio in grado di deformare il contesto adiacente.
lounge con pareti in cemento grezzo, poltrona imbottita vintage, tappeto in seta e un’opera d’arte classica incorniciata oro
La scala, composta per elementi slegati e disallineati, è un libero tributo alla visionaria soluzione compositiva immaginata da Carlo Scarpa nel negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia. Conduce a un mezzanino aperto che ha l’atmosfera raccolta e silenziosa di uno spazio museale. Due poltrone e un dipinto.
cabina armadio brutalista con un appendiabiti nero minimalista, panca scultorea in metallo lucido e statua classica bianca
Non serve altro per introdurre in una dimensione silenziosa di dialogo con l’arte, intima e sospesa, raccordo ideale tra gli spazi della socialità e gli spazi personali della casa. Il primo degli ambienti privati è una spaziosa dressing room ispirata all’atmosfera delle boutique d’avanguardia berlinesi.
camera da letto con pareti in cemento, letto a piattaforma in stile giapponese in tessuto chiaro e opera d’arte astratta nera
L’outfit esposto come in una vetrina diventa protagonista della mise-en-scène circondato da espositori dall’accento retrò ed arredi futuristici. La camera da letto padronale ha un’essenzialità monastica. È rifugio e alcova. Il letto è il cuore dell’ambiente con la sua forma geometrica essenziale e precisa che guarda all’estetica giapponese. Un’opera informale del dopoguerra italiano di Alberto Burri presidia il luogo più intimo della casa.
bagno in marmo illuminato da luce scenografica che esalta le varie finiture naturali
In un curioso gioco creativo che ama i contrasti, all’immagine razionale del letto si contrappone il lavabo in marmo che introduce alla stanza da bagno en-suite: un oggetto materico e iper espressivo ricavato da un blocco di pietra grezza "per forza di levare". Una visione domestica che attinge al concept museale nella ricerca di asimmetrie, di pieni e vuoti, di riflessi e trasparenze.