Identità perdute

Francesco Meneghello ritratto in bianco e nero accanto al logo della rubrica B CRITIC

Francesco Meneghello scrive per Il Bagno Oggi e Domani il suo pensiero BCritic:

 

"Il periodo social-media ha inflazionato l’autenticità di aziende e designers gratificando la creazione di oggetti e contenuti edulcorati di facile approvazione da parte di un pubblico iperattivo ed in perpetua trance digitale. Come uscirne?

 

Aziende e designers come cavalli pazzi in gara nel meta-ippodromo, dopati da (over)dosi di algoritmo in continuo cambiamento e di istantanea dipendenza, corrono a tutta velocità con il paraocchi a forma di reaction che stringe loro il campo visivo verso un effimero traguardo denominato notorietà. E si continua a correre, dimenticandosi che il piacere della corsa risiede nell’atto stesso e non nell’arrivare primi. Ma poi, primi in che cosa? Siamo di fronte a un pubblico iper presente e sovraeccitato, disinformato e bulimico dell’ultima forma senza sostanza, da raccontare come una filastrocca a forza di # ai propri adepti con la @.

Scatta, posta, lika, riposta, ripeti. Un girogirotondo nauseante, qualcuno ogni tanto sviene. Fermiamoci per un istante, riprendiamoci il pensiero lento, l’intuito progettuale, l’intelligenza ed il coraggio di creare nuovi codici. Riprendiamoci la curiosità e l’attenzione dello spettatore, il dibattito critico e l’esperienza analogica. Riprendiamoci la poetica degli oggetti. Perché il design è poesia, è racconto, e gli oggetti sono libri da leggere in silenzio, da capire e per capirsi. Guardiamo oltre i brand, i loghi, i designers. Togliamo tutto. Applichiamo l’affascinante filosofia del “sottrarre per comporre”. Inventiamo oggetti per riduzione e non per addizione, diamo valore al loro più profondo significato. Definiamo la sostanza, poi la forma vien da sé. Raccontiamo storie sincere.

Mettiamoci la nostra anima, il nostro passato. Non cerchiamo consensi, anzi creiamo divisione tra il pubblico. Progettiamo l’inaspettato. E così nasce la magia. Così la vedo io nel mio piccolo, e questo ho cercato di realizzare attraverso WE DON’T DESIGN, il mio nuovo ambizioso progetto di azienda, presentato recentemente al pubblico. Stay connected. Anzi, no."

 

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